Grazie alla sensibilità d'animo che possiede l’artista riusciamo a leggere il reale attraverso le sue opere in un modo nuovo, fresco e mutevole.
Il tutto è racchiuso nel concetto artistico di “Proteismo", dall'artista stesso creato, che intente l’Arte come mutevole, capace cioè di cambiare forma e sostanza come era capace di farlo il dio Proteo, divinità minore dell'antica mitologia greca; da cui appunto il nuovo movimento artistico prende il nome.
Secondo Luciani l'opera d'arte non è la rappresentazione di quel determinato momento storico rappresentato; non è neppure dimostrativa delle emozioni che nel momento della creazione artistica erano presenti nell'animo dell'Artista.
Al contrario le opere di Luciani sono capaci di mutare e accordarsi con l'inconscio del fruitore: nascono in questo contesto le bellissime stampe digitali, ultime realizzazioni, in senso cronologico, dell’Artista, che con i loro colori accesi così sapientemente distribuiti sulla tela riescono a smuovere l'inconscio e i sentimenti più profondi di chi li guarda.
Questi agglomerati cromatici sembrano svolgere la funzione dei portali ultradimensionali, capaci di mettere in contatto 《l'inner con l'outer》 , per usare le parole proprie dell' Artista.
La mostra ha come opera prima il dipinto “Assembramento", un acrilico su tela del 2005, che in maniera perfettamente chiara riesce a illustrare il momento drammatico che le popolazioni colpite dalle guerre subiscono quando sono costrette a lasciare la propria terra, i propri affetti, la propria famiglia e la loro quotidianità, diventando profughi.
Ecco la potenza, la forza espressiva dei dipinti di Luciani: i personaggi diventano evanescenti, i loro voti si smaterializzano e perdono i caratteri che permettono con i sensi dell’olfatto, vista, udito e parola di vivere da esseri umani la propria vita.
Sono volti vuoti, da qui la riflessione parte nel profondo dell’ anima di chi osserva, scava e tocca le corde più nascoste dei sentimenti.
Affinché sia un monito per non permettere più che le guerre ci distruggano.
L’arte ha questo potere e questa funzione, deve portarci a riflettere, ad apprezzare il bello della vita e a custodirlo.
“Emergere dal nulla" del 2021 ripropone il tema del volto vuoto e delle figure evanescenti ma grazie al colore questa tela prende una accezione positiva, trasmettendo tanta serenità e pace.
È come se la figura rappresentasse, appunto, l'emergere dal nulla distruttivo creato dalla guerra di una persona che sta rinascendo, un dato caratteristico è il disegno accennato della bocca che sembra stare gridando il proprio ritorno alla vita.
Nelle opere di Luciani il messaggio è chiaro: i volti delle sue donne, l'avvilupparsi delle forme, il dialogo cromatico delle macchie di colore accese che coabitano con i toni più smorzati o scuri nei suoi dipinti ma non entrano in contrasto, tutto ciò permette un viaggio meraviglioso all’interno del proprio essere, donando sempre una grande serenità d'animo.
Una riflessione a parte è da riservare alle opere rappresentanti le donne.
Con i loro lunghi colli e i volti stilizzati il rimando immediato è all’arte di Modigliani.
Coloro che avevano posato per un ritratto di Modigliani dicevano che “era come farsi spogliare l'anima", allo stesso modo credo che le donne di Luciani riescano a spogliare l'anima si chi si ferma davanti a loro ad osservare.
Tutto questo riescono a farlo con una potente semplicità attraverso la collocazione di queste donne in scene quotidiane, come in “Nora” dove la macchinetta del caffè riveste un ruolo principale, quasi catartico, richiamando la donna rappresentata alla realtà, come risvegliandola dalla sua riflessione interiore.
Il rimando alla mitologia è sempre presente evidenziando il substrato culturale dell'artista. “Le tre grazie" , “Cassandra e il cavallo di Troia", “Ettore e Andromaca" sono degli esempi che testimoniano anche l'eleganza e la compostezza di un Artista sensibile e gentile come Lorenzo Luciani.
Grazie.
MIRIAM ZINCANI